Progetto “Aut-Off-icina: laboratori di gruppo basati sul gioco per le abilità socio-comunicative nell’Autismo. "Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai con gli altri..."

"A che gioco stai giocando?"

  Dai nostri "Diari di lavoro esperienziale": il progetto “Aut-Off-icina” nasce da una riflessione sulle caratteristiche ed i bisogni specifici di persone neurodivergenti. Dal confronto tra colleghi che lavorano con ragazzi neurodivergenti e gli stessi ragazzi, è emersa una domanda cardine da cui tutto è partito: "Cosa potremmo aggiungere ad un lavoro terapeutico individuale per mettere in pratica ciò che è stato riconosciuto, costruito ed acquisito durante il lavoro di terapia individuale?" 

La risposta è arrivata quasi spontaneamente. Ci siamo detti che era necessario un contesto, un laboratorio artigiano a metà tra il contesto naturalistico e quello del canonico setting terapeutico individuale in cui ciascun partecipante, compreso noi conduttori, avremmo potuto lavorare sulla fine pratica di abilità necessarie alla nascita ed alla costruzione di relazioni.

  Come è noto, le persone neurodivergenti, in particolare le persone autistiche, hanno spesso difficoltà marcate nell'esercizio di reciprocità, abilità di immedesimazione nel punto di vista dell'altro, ristrettezza di interessi e rigidità, aspetti, questi, che a valle generano delle difficoltà nell'instaurare e mantenere relazioni con gli altri.

Ci siamo così rifatti all’attuale letteratura scientifica in ambito di trattamento integrato individuale e di gruppo per la neurodivergenza in cui il gruppo è riconosciuto come produttore di stimoli e promotore di neostrategie per far fronte all'alterità ed al bisogno di flessibilità.

Ma quale sarebbe stato il terreno comune sul quale scendere in campo?

A questa seconda domanda ci siamo risposti che il gioco, nell'accezione piagetiana, potesse essere quel terreno su cui far fiorire delle opportunità di sperimentazione mediata.

Da qui abbiamo scelto una serie di giochi da tavolo mirati e pensati in un'ottica di stimolazione via via più complessa di queste abilità.

  Oggi, siamo a metà di questo primo ciclo, e scriverne si arricchisce di un più che positivo dato di realtà derivante dal frammento di percorso già compiuto. 

La notizia che ci spinge a condividere e ci sprona a pensare ad una continuità del progetto è che durante l'evolversi degli incontri si sono create nuove amicizie e che, forse ancora più importante, stiamo, tutti insieme - conduttori compresi - apprendendo nuove abilità e nuovi linguaggi, “rompendo” i confini e imparando piano piano l’arte di costruire ponti tra linguaggi diversi e tutti legittimi.

C'è stato chi si è messo in gioco interessandosi a temi diversi dai propri ed ancora di più a progettare uscite indipendenti dagli incontri compresi nel progetto. "Andiamo a vedere il nuovo film di Dungeons&Dragons? Però vediamo quando ci siamo tutti" Durante il gioco siamo passati dal "devo vincere, gliela devo fare difficile" al "devo pensare come te altrimenti non indovino", o, ancora, “se gli do questo indizio, conoscendolo, capirà!”.

Queste frasi parlano a chi, per esperienza di vita o per esperienza professionale, conosce la neurodivergenza ed in esse riconoscerà un grande valore, ma si rivolgono anche a coloro che, e questo è il nostro augurio, possano così iniziare ad interessarsi all'alto valore del gruppo come strumento di promozione individuale e sociale in un'ottica di approccio integrato.

E, si, ne siamo sempre più convinti che, come ci insegna Platone “Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione.”

I laboratori di “Aut-Off-icina” continueranno, soprattutto grazie all’energia dei ragazzi, che si fanno sempre più promotori di un impianto in crescita, che comincia a ruotare intorno a un meccanismo in parte auto-gestito, seppur sempre mediato dai conduttori. Il progetto futuro prevede la possibilità che alcuni ragazzi diventino “esperti” per compartecipare alla mediazione dei nuovi gruppi in formazione. Il divertimento non manca mai, e, soprattutto, la percezione di essere tutti insieme, uguali e diversi, e di capirci giocando, esercitando un’attività che va al di là della competenza tecnica – senza tuttavia dimenticarla mai – e che entra nel terreno prezioso, e del dono, che è la relazione e il sentirsi compresi e realizzati in essa.

Vi terremo aggiornati sulle attività in corso e sulle prossime! Seguiteci sul sito e sulla pagina social dello Studio SNPC.

Da Aut-Off-icina, naturalmente, NON è tutto! Date la tante idee che bollono in pentola vi terremo aggiornati!

Dott. Francesco Di Nocera e Dott.ssa Maria Marino - Studio Napoletano Psicologia Cognitiva